Si riportano qui sotto le 20 motivazioni delle medaglie d’oro al valor militare (MOVM) guadagnate dagli Arditi della Grande Guerra.
Le eroiche 20 imprese che sono valse la MOVM sono state narrate sotto forma di romanzo storico nel libro “Arditi d’Oro: Le 20 Medaglie d’Oro al Valore Militare dei Reparti d’Assalto, 1917-18″ acquistabile su Amazon in formato Kindle o cartaceo e scritto dai seguenti 10 autori: Giacomo Bollini, Marco Cimmino, Enea De Alberti, Monica Gasparotto Battaglia, Antonio Melis, Antonio Mucelli, Roberto Roseano, Carlo Alberto Rosso, Raffaello Spironelli, Ezio Tormena e Paolo Volpato.
Polla Arduino
Da Venezia, tenente raggruppamento alpini, VIII° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: ferito non lievemente due volte nella stessa azione, disdegnò ogni cura, animato dal solo pensiero di offrire alla Patria ciò che ancora gli rimaneva di forze. Fulgida figura di eroe, rimase imperterrito sulla posizione sotto l’infuriare dell’ira nemica, esempio di meravigliosa tenacia: finché, colpito una terza volta e gravemente, trascinato al posto di medicazione, trovava l’energia di gridare di voler tornare ancora tra i suoi soldati. Audace tra gli audaci, temprato dal pericolo mortale più volte affrontato, abituato a volere per sé la impresa più rischiosa e più ardita, in tutti i combattimenti fu espressione di vero eroismo, trasfondendo col suo valoroso contegno, colla costante audacia, la forza e l’energia nei suoi dipendenti.
Ponte Vidor-Monfenera-Monte Asolone, 10 novembre-20 dicembre 1917
(moto proprio di S.M. il Re 10 febbraio 1918 – B.U. Dispensa n.26 del 19 aprile 1918)
De Bernardi Lamberto
Da Milano, sottotenente complemento XVI° Battaglione d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: volontario fin dall’inizio della guerra, già due volte ferito, caduti due suoi fratelli sul campo, volle tornare ancora in prima linea. Comandante di un plotone d’assalto, alla testa dei suoi arditi, affrontava per primo e respingeva il nemico che, forte di numero, tentava forzare le nostre difese. Ferito, rifiutava ogni soccorso e continuava a guidare il proprio reparto in ostinati e ripetuti contrattacchi, finché, colpito nuovamente e a morte, baciava il sacro suolo della patria, e spirava incitando ancora una volta colla parola e col gesto i suoi che, esaltati dal fulgido esempio, coronavano l’azione con la vittoria.
Gallio (Altipiano di Asiago), 10 novembre 1917
(D.L. 3 marzo 1918 – B.U. Dispensa n.14 del 8 marzo 1918)
Sabatini Carlo
Da Alessandria, tenente V° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: primo sempre ai cimenti, personificazione vera delle più elette virtù militari, con alto spirito di abnegazione e magnifico ardire, con una scalata che ebbe del prodigioso, poté primo, esempio ai quattro arditi che lo seguirono sotto i vigili occhi delle vedette nemiche, audacemente piombare su numeroso presidio avversario col quale ingaggiò violento corpo a corpo. Nessuno dei nemici fu salvo, i più furono uccisi e nella mischia rotolarono pei dirupi. Sei ne catturò compreso l’ufficiale comandante del presidio. Fattosi poscia raggiungere da forte nucleo dei suoi, si affermò saldamente sulla posizione.
Monte Corno, 13 maggio 1918
(B.U. Dispensa n.34 del 3 giugno 1921)
Dorigo Sante
Da Farra di Soligo (Treviso), sottotenente complemento XXIX° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: comandante la prima ondata, si slanciò con deciso impeto all’assalto di forti posizioni, superandole coi suoi uomini, sotto il tiro della mitraglia nemica. Gravemente ferito, rimase al suo posto, alla testa dei pochi superstiti, e strappati all’avversario degli spezzoni esplosivi, glieli lanciò contro, infliggendogli gravi perdite. Colpito una seconda volta ed avuta spezzata una gamba, volle rimanere ancora coi suoi soldati per animarli alla lotta. Soccorso da uno di essi, che cercava trascinarlo al riparo, e travolti entrambi dallo scoppio di una bomba nemica, benché nuovamente ferito in più parti e morente, lanciò fino all’estremo parole di incitamento ai suoi uomini: fulgido esempio di valore e tenacia.
Zugna Torta, 23 maggio 1918
(D.L. 13 ottobre 1918 – B.U. Dispensa n.67 del 18 ottobre 1918)
Scianna Ciro
Da Bagheria, soldato IX° Reparto d’Assalto, matricola 55451
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: soldato di altissimo ardimento, in aspra battaglia, sotto un micidialissimo tiro di fucileria e mitragliatrici nemiche e fra tragiche lotte corpo a corpo, portava con irresistibile slancio lo stendardo del Battaglione d’Assalto alla testa delle ondate, infiammando i compagni entusiasti del suo coraggio. Sulla vetta, raggiunta; colpito in pieno petto, cadeva nell’impeto della sua superbia audacia, dando al tricolore l’ultimo bacio ed alla Patria l’ultimo pensiero col grido di “Viva l’Italia!”
Monte Asolone, 24 giugno 1918
(moto proprio di S.M. il Re 30 agosto 1918, B.U. Dispensa n. 63 del 27 settembre 1918)
Pellas Leopoldo
Da Firenze, sottotenente XXIII° Battaglione d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: in commutazione della Medaglia d’Argento concessagli col decreto luogotenenziale 13 ottobre 1918: per profonda coscienza del dovere, per alto spirito di vendetta contro il nemico che gli aveva ucciso il fratello, capitano dei granatieri, attaccava fra i primi, benché ferito, ed incalzava l’avversario, e proseguendo quindi con fulgido valore, nell’ardita e fortunata azione, assaltava successivamente tre linee, infliggendo al nemico gravi perdite e facendo dei prigionieri. Raggiunto l’ultimo obbiettivo, con mirabile tenacia si slanciava ancora avanti: circondato dagli avversari, rifiutava di arrendersi, e si difendeva con straordinaria costanza e con magnifico eroismo fino alla morte, imponendosi all’ammirazione dello stesso nemico, che due giorni dopo, per mezzo di un messaggio lanciato da un velivolo, annunziò di aver fatto seppellire cogli onori militari il valoroso caduto.
Capo Sile, 26 maggio 1918
(Regio Decreto 26 ottobre 1919 – B.U. Dispensa n.103 del 7 novembre 1919)
Lollini Ivo
Da Castel d’Aiano (Bologna), tenente complemento XXVI° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: già premiato per atti di segnalato valore, ferito e fatto prigioniero, affrontando quasi sicura morte, si liberava, e non ancora guarito, tornava, a sua domanda, al comando della sezione mitragliatrici, tenendolo con singolare bravura. In una prima azione, dando prova di perizia e di coraggio mirabili, distruggeva e costringeva alla resa numerose mitragliatrici avversarie. Procedendo innanzi con la sua sezione, ricuperava due nostre batterie cadute nelle mani del nemico, e ricevuto ordine di ripiegare, si ritirava per l’ultimo. Due giorni dopo dava nuove fulgide prove di eroismo, snidando il nemico che ostacolava l’avanzata delle nostre truppe. Caduti alcuni dei suoi serventi ed avute inutilizzate le armi, con una decina di superstiti si slanciava all’assalto al grido di «Savoia». Rimasto con pochissimi uomini, continuava a combattere accanitamente. Circondato dai nemici, rifiutava di arrendersi, finché colpito a morte esalava sul campo la sua anima eroica.
Sovilla – Casa Pin, 16-18 giugno 1918
(Regio Decreto 13 luglio 1919 – B.U. Dispensa n.55 del 16 luglio 1919)
Albertini Giuseppe
Da Milano, sottotenente complemento XXV° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: magnifica figura di ufficiale, in campagna fin dal suo inizio, provato in numerosi combattimenti, in cui brillarono costantemente il suo fulgido eroismo e il suo altissimo spirito di sacrificio, comandante di una sezione mitragliatrici d’assalto, con irresistibile slancio, alla testa dei suoi uomini, muoveva all’attacco di una ben munita posizione nemica, e vi arrivava per primo, distruggendone il presidio. Concentratosi sulla linea conquistata il fuoco di 4 mitragliatrici avversarie che cagionavano forti perdite, postava le proprie armi in sito sprovvisto di riparo e, manovrandone una personalmente, le controbatteva efficacemente, riducendole al silenzio. Contrattaccato da forti masse nemiche, unico ufficiale in linea e con la sezione ridotta a pochi uomini, resisteva con disperata tenacia per oltre due ore, infliggendo forti perdite all’avversario e dando agio ai rincalzi di sopraggiungere. Il giorno dopo, costretta la linea a ripiegare per uno sfondamento laterale, di propria iniziativa, proteggeva il movimento di ritirata colle proprie armi, infliggendo al nemico nuove fortissime perdite e contrastandone per lungo tempo l’avanzata. Esaurite le munizioni ed accerchiato, all’avversario che gli intimava la resa, rispondeva fieramente «No! Son fiamma nera!» ed a colpi di bombe si apriva la strada, ponendosi in salvo con le armi. Incontrati i rincalzi, tornava con essi al contrattacco, giungendo ancora tra i primi sulla posizione, contribuendo validamente a riconquistarla e respingendo poi i furiosi contrattacchi. Ferito, non abbandonava il suo posto di combattimento, ed in una azione di pattuglia distruggeva a colpi di bombe una mitragliatrice nemica, mettendone fuori combattimento i serventi. Fulgido esempio di tenacia e di valore.
San Pietro Novello – Fosso Palumbo, 17-19 giugno 1918
(D.L. 23 marzo 1919 – B.U. Dispensa n.20 del 1° aprile 1919)
Saloni Soccorso
Da Lecce, aiutante di battaglia XXIII° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: allo squillo di battaglia, ancora dolorante per una recente ferita, volontariamente usciva dall’ospedale e raggiungeva la prima linea. Alla testa della compagnia, balzava allo attacco, e, primo fra tutti, superava i reticolati avversari. Ferito ad un braccio, si slanciava ancora avanti, finché, colpito in pieno da una raffica, cadeva, consacrando col suo puro sangue d’eroe la posizione conquistata.
Losson (Basso Piave), 19 giugno 1918
(D.L. 23 marzo 1919 – B.U. Dispensa n.19 del 1 aprile 1919)
Verdirosi Attilio
Da Roma, caporale volontario di guerra XXIII° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: a quarantasette anni, volontario di guerra in un reparto d’assalto, avendo lasciato famiglia e interessi, per giovanile fede, per coraggio indomabile, sempre primo in ogni ardita impresa per virtù di parola e di esempio, animatore e suscitatore d’eroismi, trascinò con sé gli arditi della prima ondata in un fulmineo contrastato attacco, ricacciando in disordine il nemico. La morte lo colpì nell’impeto dell’assalto, troncandogli sulle labbra il grido di incitamento e di esultanza «Viva l’Italia!».
Losson (Basso Piave), 19 giugno 1918
(D.L. 23 marzo 1919 – B.U. Dispensa n.19 del 1 aprile 1919)
Tandura Alessandro
Tenente complemento XI° Battaglione d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: animato dal più ardente amore di Patria, si offriva per compiere una missione estremamente rischiosa: da un aeroplano in volo, si faceva lanciare con paracadute al di là delle linee nemiche nel Veneto invaso, dove, con alacre intelligenza ed indomito sprezzo di ogni pericolo, raccoglieva nuclei di ufficiali e soldati nostri dispersi, e, animandoli col proprio coraggio e con la propria fede, costituiva con essi un servizio d’informazioni che riuscì di preziosissimo ausilio alle operazioni. Due volte arrestato e due volte sfuggito, dopo tre mesi di audacie leggendarie, integrava l’avveduta e feconda opera sua, ponendosi arditamente alla testa delle sue schiere di ribelli e con esse insorgendo nel momento in cui si delineava la ritirata nemica, ed agevolando così l’avanzata vittoriosa delle nostre truppe. Fulgido esempio di abnegazione, di cosciente coraggio e di generosa, intera dedizione di tutto sé stesso alla Patria.
Piave – Vittorio Veneto, agosto-ottobre 1918
(Regio Decreto 29 aprile 1923 – B.U. Dispensa n.21 del 13 aprile 1923)
Ettore Viola
Da Fornoli di Villafranca Lunigiana (Massa e Carrara), capitano VI° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: comandante di una compagnia d’arditi, la condusse brillantemente all’attacco di importanti posizioni, sotto l’intenso tiro di artiglieria e di mitragliatrici avversarie. Avute ingenti perdite nella compagnia, magnifico esempio di audacia e di ardimento, con un piccolo nucleo di uomini continuò nell’attacco e giunse per primo, con soli tre dipendenti, nella posizione da occupare. Caduti molti ufficiali di altri reparti sopraggiunti, assunse il comando di quelle truppe, e con esse e con i pochi superstiti della compagnia respinse in una notte ben 11 furiosi contrattacchi nemici, sempre primo alla lotta. Rimasto solo, circondato dagli avversari e fatto prigioniero, dopo tre ore si liberò con fulmineo e violento corpo a corpo con la scorta che lo accompagnava, e rientrato nelle nostre linee con mirabile entusiasmo riprese immediatamente il comando di truppe, respingendo con fulgida tenacia nuovi e forti contrattacchi del nemico, incalzandolo per lungo tratto di terreno e infliggendogli gravissime perdite.
Monte Grappa, 16-17 settembre 1918
(B.U. Dispensa n.35 del 30 maggio 1919)
De Gaspari cav. Oreste
Da Potenza, brigadiere generale comandante 1° Raggruppamento d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: comandante di due gruppi d’assalto rinforzati con elementi di artiglieria e genio, li condusse risolutamente al di là del Piave e raggiunse con precisa manovra gli obiettivi assegnatigli. Durante un grave contrattacco nemico, spiegò la più grande energia, manovrando con la più grande opportunità le provate sue truppe. Nel momento più critico, quando maggiormente ferveva la lotta, fu alle sue schiere simbolo di indomito eroismo e di inflessibile forza di comando. Dominate con fermissimo imperio le sanguinose vicende del combattimento, non appena possibile riordinò le truppe per la ripresa dell’attacco, che condusse a completo compimento. I suoi arditi, nella gioia della vittoria, provarono la fierezza più grande alla quale potessero aspirare: quella di veder impersonato nel loro comandante il valore insigne e i fulgori di eroismo che la battaglia aveva richiesti.
Falzè di Piave, 27-28 ottobre 1918
(Decreto Luogotenenziale 29 maggio 1919 – B.U. Dispensa n.35 del 30 maggio 1919)
Angelo Parrilla
Da Longobucco (Cosenza), sottotenente VI° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: chiesto ed ottenuto il comando della pattuglia di punta, composta da cinque arditi, alla testa di essa precedeva il proprio reparto d’assalto. Avuto sentore della presenza di imprecisate forze nemiche in un fabbricato, dopo averne mandato sollecito avviso al proprio comandante, risolutamente e per primo si slanciava nel fabbricato stesso, affrontando ne con insuperabile audacia, a colpi di bomba a mano, i difensori di gran lunga più numerosi. Alla violenta reazione di questi, impegnava, insieme coi suoi, una accanita mischia, corpo a corpo, abbattendo un ufficiale avversario. Pugnalato a sua volta, continuava disperatamente, coi suoi arditi, nella strenua ed impari lotta, mettendo fuori combattimento numerosi nemici, finché crivellato di colpi, gloriosamente cadde, fulgido esempio di eroico valore.
Castello di Susegana 29 ottobre 1918
(Regio Decreto 7 settembre 1919 – B.U. Dispensa n.81 del 12 settembre 1919)
De Simone Ruggero
Da San Pietro Vernotico (Lecce), tenente complemento V° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: in commutazione della Medaglia d’Argento concessagli col decreto luogotenenziale 11 aprile 1918: comandante di un plotone di assalto accorso in difesa di una posizione fortemente attaccata dal nemico, ferito alla bocca da una scheggia di granata continuava a tenere il comando del proprio reparto, incitando e trascinando coll’esempio, sotto un fuoco violento, i propri soldati. Ferito una seconda volta nella lotta a corpo a corpo che ne seguì, ed intimatagli la resa, rispose scaricando la rivoltella gridando «Viva l’Italia!». Ferito una terza volta, cadeva a terra, ed alla nuova intimazione alla resa rispondeva «No, viva l’Italia!». Una quarta ferita al cuore lo uccise. Sublime esempio di valore e di amor patrio.
Monte Piana, 22-23 ottobre 1917
(Regio Decreto 2 giugno 1921 – B.U. Dispensa n.33 del 3 giugno 1921)
Vitali Dario
Da Lucca, sottotenente complemento IX° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: porta stendardo di un battaglione Fiamme Nere, in un fierissimo combattimento fece sventolare alto il tricolore alla testa della prima ondata, infiammando ed entusiasmando i soldati. Convinto dell’importanza morale del sacro segnacolo di vittoria, lo tenne spiegato nei punti più pericolosi e minacciati anche quando attorno a lui imperversava la distruzione e la morte. Ferito gravemente con la perdita di un occhio, rifiutò di lasciare il combattimento. Accerchiato con altri pochi compagni da forze superiori, con sublime slancio, si scagliò in violenta ed impari lotta, riuscendo col suo eroico ardimento, a far abbassare le armi al reparto nemico che gli aveva tagliata la ritirata. Solo a combattimento ultimato si sottopose alle cure mediche. Fulgido esempio di eroismo e di alte virtù militari.
Monte Asolone – Col della Berretta, 25 ottobre 1918
(Regio Decreto 31 marzo 1921 – B.U. Dispensa n.21 del 5 aprile 1919)
Zanfarino Maurizio
Da Sassari, tenente IX° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: in commutazione della Medaglia d’Argento concessagli con Regio decreto 21 marzo 1920: Ufficiale di altissimo ardimento, già distintosi in precedenti fatti d’arme, troncò volontariamente la licenza di cui stava fruendo quando seppe che il battaglione era sul punto di iniziare una nuova azione offensiva, e da ufficiale di vettovagliamento insisté per essere portato sulla linea del fuoco. In fiero vittorioso combattimento, funzionando da aiutante maggiore di un battaglione di assalto, diede prove luminose, del più puro eroismo. Acceso da sacro entusiasmo, fieramente percorse più volte il terreno di combattimento, spazzato in modo micidiale dal fuoco di artiglieria e di numerosissime mitragliatrici, per dirigere reparti e consigliare ed incitare i combattenti. Con un pugno di prodi si slanciò contro il nemico minaccioso, impegnando fierissima lotta corpo a corpo e riuscendo a spezzarne l’impeto. Ferito gravemente il porta stendardo del reparto, impugnò il tricolore, sollevandolo, nel fragore della battaglia, ad incitamento, come simbolo della vittoria. Colpito a morte da una pallottola di mitragliatrice, che gli trapassava la gola, si abbatté di colpo, ma, facendo appello alle sue ultime forze, si rizzò sulle ginocchia, e, con voce rantolante, in faccia al nemico lanciò l’ultimo grido «Viva l’Italia!».
Monte Asolone – Col della Berretta, 29 ottobre 1918
(Regio Decreto 23 ottobre 1921 – B.U. Dispensa n.67 del 29 ottobre 1921)
Lusi Giulio
Da Ariano di Puglia (Avellino), sottotenente XXVI° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: in commutazione della Medaglia d’Argento concessagli con decreto luogotenenziale 29 maggio 1919: Costante, mirabile esempio di slancio, coraggio e puro amor patrio, volontario di guerra, benché inabile alle fatiche per grave ferita riportata in combattimento, volle dare tutto sé stesso alla Patria, ritornando alla fronte. Passato un fiume, tra i primi, si slanciò alla testa del suo reparto coraggiosamente contro un caposaldo accanitamente difeso. Colpito a pochi passi da mitragliatrici avversarie, benché morente, fece sventolare il tricolore in faccia al nemico e spirò inneggiando alla Patria.
Grisolera (Basso Piave), 30 ottobre 1918
(Regio Decreto 2 giugno 1921 – B.U. Dispensa n.36 del 4 giugno 1921)
Leonardi Vittorio
Da Spezia (Genova), capitano XVIII° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: capitano in un reparto d’assalto, dotato di altissimo ardimento e di nobilissime virtù di patriota, in aspra lotta, sotto fuoco micidialissimo e in tragiche azioni di corpo a corpo, conquistava con i suoi arditi munitissima posizione nemica. Ferito alla testa, non si allontanava dal suo posto di combattimento, rimanendo sempre l’anima e la forza incitatrice per respingere reiterati contrattacchi nemici. Colpito mortalmente, non cessò d’incitare l’impeto dei suoi finché esalò l’ultimo respiro.
Cima Pertica, 25 ottobre 1918
(Regio Decreto 23 gennaio 1921 – B.U. Dispensa n.4 del 28 gennaio 1921)
Ponzio di San Sebastiano Mario
Da Novara, tenente XVIII° Reparto d’Assalto
Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: in commutazione della Medaglia d’Argento concessagli con Regio decreto 17 maggio 1920: Aiutante maggiore di un reparto d’assalto, scorgendo che l’intenso fuoco avversario d’artiglieria e mitragliatrici affievoliva l’ardore dei soldati, spontaneamente si slanciava più volte alla testa di essi all’attacco d’una molto difficile ed importante posizione nemica, raggiungendola coi primi ed ingaggiando violenta lotta con pugnale e bombe a mano con gli strenui difensori di essa e coi sopraggiunti al contrattacco. Rimasto gravemente ferito da pallottola che gli fratturava un femore, non volle essere allontanato dalla lotta ormai ridotta attorno a lui; ma con fulgido valore, mirabile forza d’animo ed ardore esemplare, seppe infondere nei pochi rimastigli tanta e sì efficace tenacia, da resistere fieramente fino all’arrivo di rinforzo, salvando così l’importante posizione con tanto sangue conquistata e difesa.
Cima Pertica – Grappa, 25 ottobre 1918
(Regio Decreto 24 maggio 1923 – B.U. Dispensa n.29 del 25 maggio 1923)
Fonti Bibliografiche
- Roseano Roberto, Bollini Giacomo, De Alberti Enea, Gasparotto, Battaglia Monica, Melis Antonio, Mucelli Antonio, Rosso Carlo Alberto, Spironelli Raffaello, Tormena Ezio e Volpato Paolo: Arditi d’Oro. Le 20 Medaglie d’Oro al Valor Militare dei Reparti d’Assalto 1917-1918 | CreateSpace, Amazon | Dicembre 2018