Il III° Reparto d’Assalto nasce ufficialmente il 20 maggio del 1918 a seguito delle disposizioni del Comando Supremo che allinea il numerale dei reparti d’assalto a quello dei corpi d’armata di appartenenza. Tuttavia il reparto viene costituito già a partire dall’ottobre 1917 con il numerale di XVII° Reparto d’Assalto.
Qui di seguito viene riportata una sintesi dei principali avvenimenti che lo hanno visto protagonista durante la Grande Guerra.
Eventi del 1917
Formato inizialmente da una sola compagnia di fanti e alpini, già con la qualifica di arditi, tratti dalle due divisioni del III° Corpo d’Armata, venne affidato al capitano Arturo Barbieri.
Non coinvolto negli eventi seguiti alla rotta di Caporetto, essendo il III° Corpo d’Armata schierato tra il Lago di Garda e la frontiera svizzera, il Reparto poté dedicarsi per mesi all’addestramento.
Eventi del 1918
La notte sul 17 febbraio due plotoni furono impiegati in una piccola operazione su quota 1.100 di Val Giumella, ma il presidio era stato abbandonato proprio per evitare colpi di mano. Nonostante le continue sollecitazioni da parte del comando della 7^ Armata, la natura accidentata del terreno, la notevole distanza tra le linee e la scelta del nemico di ritirarsi nottetempo dai pochi avamposti, non consentivano azioni di sorpresa in quel settore d’alta montagna, dove il vero nemico era costituito dalle difficili condizioni climatiche.
Solo a fine maggio fu possibile attuare un importante attacco nella zona d’alta quota del Tonale. Gli arditi dei battaglioni alpini espugnarono la vetta dello Zigolon (3.040 m.), le posizioni di Cresta del Marroccaro, Passo Presena e cima Presena e il giorno seguente, col concorso del III° Reparto d’Assalto, conquistarono prima il passo Paradiso e poi gli osservatori arroccati sulla cresta dei Monticelli.
In giugno il Reparto si strutturò su 3 compagnie alpine agli ordini del maggiore Giuseppe Dilaghi, ma non venne impiegato, salvo un nucleo, per arrestare l’offensiva nemica attraverso il passo del Tonale.
Durante l’estate varie operazioni vennero sospese all’ultimo momento per le peggiorate condizioni atmosferiche, tranne l’attacco allo Stablel, che venne respinto dai difensori, nonostante la notevole impresa alpinistica degli Arditi (19 luglio 1918).
Anche in ottobre due azioni furono annullate e solo una venne attuata con l’attacco della 1^ compagnia all’avamposto di quota 1.707 sul Costone del Mascio.
Trasferito alla 4^ Armata, XXX° Corpo d’Armata, il III° Reparto d’Assalto si dissanguò nella conquista di Col del Cuc, di Monte Forcelletta (2^ compagnia) e dei Solaroli (1^ e 3^ compagnia), nel quadro delle azioni sul Grappa volte a distogliere l’attenzione del nemico dall’offensiva che stava per scatenarsi sul Piave. Nei tre giorni di combattimento le fiamme verdi persero 350 uomini di truppa e 19 ufficiali, tra cui il maggiore Dilaghi e il suo aiutante maggiore, tenente Bini, che però il 1° novembre riuscirono a liberarsi dalla prigionia.
I superstiti vennero accantonati a Trafoi, in Val Venosta.
A seguito di alcune denunce per furto e atti di vandalici, onde evitare tensioni con la popolazione di lingua tedesca, il III° Reparto d’Assalto venne sciolto a metà gennaio 1919 e gli uomini inviati in vari reggimenti di alpini e di fanteria.
Fonti Bibliografiche
- Di Martino Basilio e Cappellano Filippo: I reparti d’assalto italiani nella grande guerra (1915-1918) | Roma, Ufficio storico dell’esercito, 2007 (doppio volume)
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016