Il XXXII° Reparto d’Assalto nasce ufficialmente nel settembre del 1918 prendendo tale numerale a seguito delle disposizioni del Comando Supremo (20 maggio 1918) che lo allinea a quello dei corpi d’armata di appartenenza.
Qui di seguito viene riportata una sintesi dei principali avvenimenti che lo hanno visto protagonista durante la Grande Guerra.
Eventi del 1918
Il 21 settembre 1918 il comandante del II° Corpo d’Armata operante in Francia – tenente generale Alberico Albricci – informa il Comando Supremo di aver costituito due compagnie d’assalto con volontari provenienti dalle unità alle sue dipendenze e dai complementi delle Truppe Ausiliarie Italiane in Francia (TAIF). Con la formazione di una terza compagnia si sarebbe potuto formare un reparto d’assalto che sarebbe stato affidato al comando del maggiore Settani del 52° Reggimento Fanteria e poi affiancato al II° Reparto d’Assalto sul fronte Occidentale.
Nonostante l’assenso verbale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, l’iniziativa di Albricci non riceve un’autorizzazione formale. Pertanto l’Ufficio Ordinamento e Mobilitazione – messo davanti al fatto compiuto – si dimostra riluttante a ufficializzare la costituzione del reparto d’assalto. Questa lungaggine porta ad un intervento diretto dei massimi vertici del Regio Esercito. il Sottocapo di Stato Maggiore – tenente generale Pietro Badoglio – invita l’ufficio a non tergiversare oltre e a dar corso alle decisioni di Diaz.
“Non si piantano altre questioni. Se S.E. il Capo ha già dato approvazione verbale non c’è più nulla da dire. Se non l’ha data si dice di no”.
Ci pensa poi Diaz stesso a porre termine alla questione, con un’annotazione presente nel fascicolo della pratica relativa alla costituzione del reparto:
“Autorizzare a meno che non ostino gravi ragioni organiche. Mi pare che anche noi tentiamo di avere un btg. d’assalto per divisone”.
In data 20 settembre 1918 viene così ufficialmente formato il XXXII° Reparto d’Assalto con centro di mobilitazione il deposito del 66° Reggimento Fanteria a Reggio Emilia.
Gli Arditi di tale reparto prendono parte con la 3^ Divisione ai combattimenti per il forzamento della linea dell’Aisne e la conquista dello Chemin-des-Dames (4 ottobre). Durante questi fatti d’arme vengono decorati al valor militare dieci Arditi del XXXII° Reparto d’Assalto: 7 medaglie d’argento (di cui 3 ad Arditi caduti in azione), 1 medaglia di bronzo e 2 croci di guerra. Fra queste si ricordano le seguenti motivazioni:
VACCA Giovanni, da Monopoli (Bari)
MAVM (1918) – Tenente complemento 32 reparto assalto
Già comportatosi valorosamente in altri combattimenti, nell’azione del 4 ottobre 1918 a Croix Sans Tête primo fa i primi partiva all’attacco; ferito mortalmente da tre pallottole di mitragliatrice, ai suoi arditi, che accorrevano per aiutarlo, gridava “non vi curate di me, correte a vendicarmi”. Morto sul campo.
Croix Sans Tête, 4 ottobre 1918
D’AQUINO Tommaso, da Capua (Caserta)
MBVM (1919) – Soldato 32 reparto assalto, n.4549 matricola
Ardito portaferiti, in zone incessantemente battute dall’artiglieria e dalle mitragliatrici nemiche, con eroica abnegazione curava e metteva al sicuro i feriti, confortandoli. Fulgido esempio di specchiate virtù militari.
Croix Sans Tête, 4 ottobre 1918
In seguito alla successiva avanzata fino allo Hunding Stellung, dal 16 ottobre il XXXII° viene accantonato a Parfondru.
Tra il 5 e l’11 novembre il XXXII° Reparto d’Assalto svolge compiti di avanguardia durante l’avanzata verso la città di Rocroi e le rive dalla Mosa. Superato a forza il Canal de Dessechement, il reparto libera Bucy-le-Pierrepont, S.te Acquaire e S.te Preuve, catturando uomini, armi e materiali. L’armistizio lo coglie nei pressi di Blanchefosse.
Dopo essere stato di guarnigione in Belgio, viene rimpatriato in Italia con il resto del II° Corpo d’Armata fra fine febbraio e i primi del marzo 1919. Il 10 marzo viene sciolto Torino.
Gli Arditi di tale reparto sono stati decorati con 7 medaglie d’argento al valor militare, 1 medaglia di bronzo al valor militare e 2 croci di guerra al valor militare. Il suo tributo di sangue è di 15 morti e 3 dispersi.
Fonti Bibliografiche
- Di Martino Basilio e Cappellano Filippo: I reparti d’assalto italiani nella grande guerra (1915-1918) | Roma, Ufficio storico dell’esercito, 2007 (doppio volume)
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016