Il XXXV° Reparto d’Assalto nasce ufficialmente il 20 maggio del 1918 a seguito delle disposizioni del Comando Supremo che allinea il numerale dei reparti d’assalto a quello dei corpi d’armata di appartenenza. Tuttavia il reparto viene costituito già a partire dall’aprile del 1918 con il numerale di XXVI° Reparto d’Assalto.
Qui di seguito viene riportata una sintesi dei principali avvenimenti che lo hanno visto protagonista durante la Grande Guerra.
Eventi del 1918
Il 15 marzo 1918 il maggior generale Enesto Mombelli, comandante della 35^ Divisione dislocata in Macedonia ed inquadrata nell’Armata Francese d’Oriente, chiede al Comando Supremo l’invio di una compagnia d’assalto oppure il permesso di costituirne una con elementi presi dalle brigate di fanteria alle sue dipendenze (Sicilia, Cagliari e Ivrea).
In 15 mesi di immobilità del fronte, l’avversario è infatti riuscito a perfezionare la propria organizzazione difensiva rendendo estremamente difficile per il Regio Esercito l’attuazione di colpi di mano per la cattura di prigionieri.
In aggiunta a questo ci si mette anche il terreno che pone seri ostacoli ad un pattugliamento aggressivo. La linea tenuta dalla divisione corre infatti nella sua parte orientale lungo i monti che tagliano con andamento est-ovet la grande ansa della Cerna. Le forze bulgare e tedesche – che occupano la linea di cresta di questi monti – hanno quindi la possibilità di dominare dall’alto le posizioni italiane.
In risposta alla richiesta di Mombelli in data 27 marzo viene autorizzata la costituzione in loco del XXVI° Reparto d’Assalto con centro di mobilitazione il deposito del 61° Reggimento Fanteria. Questo è formato da tre plotoni fucilieri e lanciatori di bombe a mano, tre sezioni pistole-mitragliatrici, una sezione mitragliatrici Fiat-Revelli e una lanciafiamme. Il 22 aprile il reparto viene formalmente costituito e dislocato in un vallone a nord di Tepvaci, ribattezzato subito il Vallone degli Arditi.
A seguito del 20 maggio il reparto viene ridenominato come XXXV° Reparto d’Assalto e la notte sul 29 riceve il suo battesimo del fuoco. Durante la notte tre pattuglie di Arditi tenta la cattura di un piccolo posto nemico ad occidente del contrafforte ovest di Quota 1050, ma l’operazione fallisce sul nascere per la mancata esplosione del tubo di gelatina che avrebbe dovuto aprire il passaggio nel reticolato.
La sera del 26 giugno – alle 20.45 – dopo una breve preparazione di artiglieria, due pattuglie di Arditi escono dalle trincee per attaccare contemporaneamente il Piton Rocheux e il “Castelletto” di Quota 1050. Tuttavia il bombardamento di distruzione dei reticolati si rivela inefficace ritardando il momento dell’irruzione e vanificando l’intera operazione. Sul Piton Rocheux gli Arditi trovano le posizioni avanzate deserte, mentre sul “Castelletto” – dopo un breve scontro a distanza ravvicinata – gli assalitori sono costretti a ripiegare.
Nei mesi successivi le operazioni del reparto vengono interrotte probabilmente anche a causa degli insuccessi registrati.
L’offensiva generale delle Armate Alleate d’Oriente ha inizio il 14 settembre con l’attacco della 2^ Armata serba e di due divisioni francesi contro la barriera montuosa della Moglena. Una prima breccia viene aperta già a partire dal 15 settembre, venendo poi allargata grazie all’intervento di altre divisioni serbe e francesi. Il 18 si muovono anche le divisioni britanniche e greche e infine il 21 arriva il turno dell’Armata Francese d’Oriente della quale fa parte anche la 35^ Divisione italiana.
I due Reggimenti della Brigata Sicilia – 61° e 62° – hanno il compito di impadronirsi delle posizioni di cresta per poi passare oltre andando in profondità. Alla sinistra della brigata, nel settore d’attacco del 62° Reggimento Fanteria, il XXXV° Reparto d’Assalto – coadiuvato dalla 257^ Compagnia Mitragliatrici Fiat – deve impadronirsi del “Castelletto” per poi convergere verso il Piton Rocheux ed unirsi al Gruppo Esploratori del tenente colonnello Romanelli.
Durante questa fase dei combattimenti il reparto di Arditi è formato da 8 ufficiali e 258 uomini di truppa posti al comando del capitano Renzo Chierici.
Nonostante gli immediati progressi compiuti dai franco-serbi, bisogna attendere il primo pomeriggio del 21 settembre per assistere all’inizio del ripiegamento delle truppe tedesche e bulgare. Il Gruppo Esploratori pertanto riceve l’ordine immediato di spingersi verso il Piton Rocheux dove – non trovando resistenza – occupa le trincee avversarie per poi lanciarsi all’inseguimento del nemico. Gli Arditi del XXXV° Reparto d’Assalto invece occupano Quota 1050 vincendo la resistenza nemica e facendo 134 prigionieri. Il reparto si unisce quindi al Gruppo Esploratori proseguendo l’avanzata nella pianura oltre le montagne della Cerna, in direzione di Prilep.
Il giorno seguente il Comando dell’Armata Francese d’Oriente cambia la direzione di marcia della 35^ Divisione italiana che viene quindi dirottata verso ovest in direzione di Brod al fine di tagliare la strada alla ritirata nemica nell’area di Monastir. Lo stesso giorno il XXXV° Reparto d’Assalto passa a disposizione della Brigata Cagliari che occupa Krusevo il giorno 26 settembre.
Sbarrata così la via da Monastir a Prilep, alla 35^ Divisione viene infine ordinato di tagliare l’ultima via di fuga rappresentata dalla stretta di Kicevo. Il XXXV° Reparto d’Assalto fa parte di una delle due colonne che si devono portare nella zona fra Sop e Cer. Quest’ultima viene prontamente conquistata, mentre Sop rimane inespugnata a causa di un’accanita difesa avversaria sostenuta anche da batterie di medio e piccolo calibro.
Il 30 settembre arriva la notizia dell’armistizio con la Bulgaria e quindi anche Sop cade nelle mani alleate che fanno prigionieri tre generali, 240 ufficiali e 7.727 soldati oltre ad 8 cannoni e 70 mitragliatrici.
La 35^ Divisione viene destinata in Bulgaria ad eccezione della Birgata Sicilia che viene inviata a Costantinopoli e della Brigata La Spezia che rimane a Prilep.
Verso la metà di novembre il XXXV° Reparto d’Assalto – passato agli ordini del capitano Giusto Farina – viene dislocato a Kustendil (Bulgaria sud-occidentale) dove vi rimane fino allo scioglimento avvenuto il 20 febbraio 1919.
Gli Arditi di tale reparto sono stati decorati con 3 medaglie d’argento al valor militare e 13 medaglie di bronzo al valor militare. Il suo tributo di sangue è di 17 morti e 1 disperso.
Fonti Bibliografiche
- Di Martino Basilio e Cappellano Filippo: I reparti d’assalto italiani nella grande guerra (1915-1918) | Roma, Ufficio storico dell’esercito, 2007 (doppio volume)
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016